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Speciale: Pensare la realtà


Quaderni della ginestra                                                                                                                     n° 12, anno 2014/2

INTRODUZIONE

Giunta alla seconda edizione, la Giornata di Studi per Dottorandi e Dottori di Ricerca ha mantenuto il taglio della precedente, privilegiando un approccio argomentativo e dialogico intorno al tema della realtà e del suo rapporto con il pensiero. Studiosi specializzati in diversi ambiti della filosofia, legati all’Università degli Studi di Parma che ha fatto da cornice all’evento, si sono confrontati senza che l’apertura prevista dal dibattito si traducesse in una deroga alla scientificità o alla specificità dei rispettivi metodi. Ne è risultato un succedersi di contributi densi e stimolanti, raccolti in questo numero della rivista «Quaderni della Ginestra» la cui Associazione culturale di riferimento, «La Ginestra», è stata, insieme all’Università di Parma e alla Società Filosofica Italiana, tra i patrocinatori dell’evento. Al riguardo, rinnoviamo i nostri più sentiti ringraziamenti alla prof.ssa Beatrice Centi, Responsabile dell’Area di Filosofia del Dipartimento A.L.E.F. dell’Università di Parma, e al prof. Ferruccio Andolfi, presidente dell’Associazione culturale «La Ginestra», direttore de «La società degli individui» e autorevole sostenitore di questa iniziativa. Ringraziamo i singoli Relatori per gli articoli che compongono la raccolta e cogliamo, infine, l’occasione per apprezzare il lavoro di Corrado Piroddi, direttore dei «Quaderni della Ginestra» e responsabile dell’editing.

I Curatori

GIACOMO MIRANDA

TIMOTHY TAMBASSI



UMANAMENTE OGGETTIVO. SPUNTI DI RIFLESSIONE A PARTIRE DAI QUADERNI DEL CARCERE

Cos’è la realtà? Questo interrogativo, da sempre uno dei punti cardine dell’indagine filosofica, non è estraneo alla ricerca intellettuale condotta da Gramsci nei Quaderni del carcere. Se da un lato questa constatazione può non destare stupore data la natura frammentaria e miscellanea dei Quaderni, dall’altro non possiamo che interrogarci sul motivo che può avere spinto Gramsci, un politico ma non un filosofo, ad affrontare un tema apparentemente così lontano, così eterogeneo, dai suoi interessi specifici. Si cercherà quindi di mostrare come la riflessione sul concetto di realtà nell’economia del lavoro intellettuale gramsciano trascenda il piano teoretico-epistemologico per assumere una connotazione squisitamente politica.

di LUCIA MANCINI

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TRA RAPPRESENTAZIONALISMO E REALISMO DIRETTO: LINEAMENTI DI UN’INTERPRETAZIONE CARTESIANA

Nella storia della filosofia uno dei temi più ricorrenti, e talora inflazionati, è senza dubbio il mind-body problem. In generale, lo si identifica con l’aporia della presenza, in un solo individuo, di due sostanze separate quanto a funzioni e, per conseguenza diretta, a status ontologico. L’immaterialità della mente e dei pensieri appare, se non in contraddizione, certamente difficile da conciliare con la materialità del corpo e dei suoi movimenti meccanici, per quanto l’esperienza ordinaria confermi il singolo nella persuasione di essere all’origine di pensieri e, al contempo, di azioni materiali. E tuttavia il ricorso all’esperienza, a ciò che restituiscono i sensi, non è sufficiente, non consente di eludere la problematicità di una coppia di opposti che verrebbero a coesistere in un io unitario, o che come tale sperimenta se stesso.

di GIACOMO MIRANDA

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SULLA REALTÀ DELLE PROPRIETÀ ESTETICHE: UN’INCURSIONE NEL DIBATTITO ANALITICO

Quando si afferma la bellezza, l’eleganza o la malinconia di un oggetto, lo si qualifica in termini che sembrano sfuggire alla percezione ordinaria. Con che tipo di proprietà abbiamo a che fare? Prendendo le mosse dalla posizione di Eddy Zemach, si cercherà di comprendere potenzialità e limiti esplicativi di una teoria realista delle proprietà estetiche. L’uso del termine ‘estetico’ è di per sé problematico. La stessa disciplina ‘estetica’ include una tale quantità di questioni da rendere difficile delimitarne con chiarezza i confini. Nella sua costitutiva  polisemanticità, l’estetica è di fatto caratterizzabile come

di CRISTINA TRAVANINI

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LA STRUTTURA DELLA COMPRESENTAZIONE NELLA FENOMENOLOGIA HUSSERLIANA

In che modo la fenomenologia pensa la realtà? Che cosa vuole e può dirci sulla realtà la fenomenologia husserliana a quasi cent’anni dalla pubblicazione di Idee I? La fenomenologia è davvero una ‘truffa’, come sostiene la protagonista de L’eleganza del riccio di Muriel Barbery? È «un solitario e infinito monologo della coscienza con sé stessa, un autismo duro e puro che nessun vero gatto andrà mai ad importunare»? Modo efficace per ripensare il modo in cui la fenomenologia interpreta la realtà potrebbe essere focalizzare l’attenzione su una delle fondamentali strutture che Husserl mette in campo quando si tratta di rivolgersi alla realtà, e cioè quella della com-presentazione, del continuo procedere attraverso quelli che Husserl stesso definisce ‘orizzonti’.

di DANIELA BANDIERA


REALTÀ, ONTOLOGIA E PROSPETTIVISMO NELL’ELABORAZIONE AMERICANA DI NIETZSCHE 

Che cosa si deve intendere per ontologia in riferimento a Nietzsche? E’ possibile individuare nel suo prospettivismo uno spazio per la dottrina dell’essere e per il concetto di realtà? Nelle interpretazioni di Ricoeur e Habermas dove diviene assai difficile distinguere il piano epistemologico da quello ontologico-metafisico giungendo forse ad un dissolvimento del secondo nel primo, Nietzsche sembra persuaso della possibilità di pervenire ad un essere ultimo, la volontà di potenza, che prenderebbe il posto dell’ontos on della vecchia metafisica. Se invece Nietzsche volesse proprio negare l’essere e quindi la stessa ontologia? Se, così come ha ammonito a diffidare della volontà di verità, denunciasse anche la volontà di essere?

di ANTONIO FREDDI

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REALTÀ E POSSIBILITÀ. UNA RIFLESSIONE SULLA PROPOSTA METAFISICA DI E.J. LOWE

Le nozioni di realtà e possibilità svolgono una funzione centrale nella metafisica di E. J. Lowe, sia perché lo stesso Lowe definisce la metafisica come la disciplina che studia le più fondamentali strutture della realtà, sia per l’obiettivo che le ascrive, ossia stabilire «che cosa può esserci». In queste pagine, cercherò di analizzare il ruolo che la realtà assume nella proposta metafisica di Lowe, il rapporto che l’autore individua tra la metafisica e le varie discipline scientifiche e intellettuali, e infine di discutere il concetto di possibilità che è alla base della sua proposta.

.di TIMOTHY TAMBASSI

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